giovedì 11 luglio 2013

Malgrado tutto. Il ricorso all'iniziativa legale della commissione, contro Scimè e Guagliano, ci sembra spropositato


Diciamolo subito: non ci piace quando i conflitti di idee finiscono nelle aule di giustizia. Non ci piace quando rappresentanti del potere – con quel tanto di onere e responsabilità che il potere porta con sé – si rivolgono agli avvocati contro le opinioni espresse da singoli. Non ci piace quando funzionari dello Stato che svolgono ruoli straordinari di supplenza, ruoli sostitutivi rispetto all’ordinaria attività democratica di un Comune, impugnano lo strumento dell’azione giudiziaria verso alcuni cittadini.
Non ci piace perché crediamo fermamente nella libertà di espressione e riteniamo che quando le opinioni, magari enunciate con toni aspri e polemici, finiscono nei tribunali, allora quello sia un giorno triste per la democrazia.
La vicenda  che vede la Commissione straordinaria del Comune di Racalmuto dare avvio a un’azione giudiziaria contro il blogger Sergio Scimè e un esponente della realtà associativa di Racalmuto come Giuseppe Guagliano, ci rattrista e ci impensierisce. Basti pensare che “Ossigeno per l’informazione”, l’osservatorio del sindacato e dell’ordine dei giornalisti sulla libertà di informazione in Italia, ha contato che nei primi sette mesi del 2013 sono 197 i cronisti, cameraman e blogger minacciati. E tra le minacce, “Ossigeno per l’informazione” inserisce anche le querele e le azioni giudiziarie che esponenti della politica e del potere (imprenditoriale, economico o burocratico) hanno avviato contro chi scrive e racconta la propria realtà. (www.ossigenoinformazione.it).
Adesso, noi non conosciamo i termini della questione che hanno spinto i commissari straordinari a promuovere un’iniziativa legale – non come singoli, ma come rappresentanti dello Stato e amministratori del Comune di Racalmuto – contro Scimè e Guagliano. Ma sappiamo per certo, perché Scimè lo ha detto sia in pubblico che in una lettera riservata alla Commissione, che con i suoi interventi sul blog “Regalpetra libera Racalmuto” non ha mai voluto offendere l’onorabilità privata e professionale dei commissari. E’ possibile, anzi probabile, che spesso i toni e le parole siano andati al di sopra delle righe. E’ possibile, anzi probabile, che Scimè e Guagliano abbiano espresso opinioni non condivisibili. Ma il ricorso all’iniziativa legale ci sembra spropositato. Ma soprattutto ci preoccupa, perché crediamo fermamente nel diritto di cronaca e di critica. E questo giornale ha sempre ritenuto ammissibile anche la critica più accesa, a meno che non si trasformi in insulto o offesa della dignità personale.
”Malgrado tutto” si augura che ci siano ancora gli spazi per una ricomposizione del conflitto. Spera che si possano ritrovare i termini di una ragionevolezza, da ogni parte, che chiuda questa vicenda prima di finire in mano agli avvocati e ai giudici. Per Racalmuto, reduce da lunghe stagioni di conflittualità permanente, sarebbe un segno importante di distensione, la possibilità di voltare pagina nel rispetto di tutti e soprattutto nel rispetto dello spirito di un luogo che un giorno, sia pure con una certa ironia, si volle ribattezzare “il paese della ragione”, anche e soprattutto in omaggio a Leonardo Sciascia, grande scrittore e grande polemista. 

(Malgrado tutto)

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