sabato 5 maggio 2012

Di Gati e Gagliardo, due famiglie segnate dallo stesso destino

Luigi Gagliardo - Roberto Di Gati
A Racalmuto conosciamo, verosimilmente, le storie di ogni famiglia.
La famiglia Di Gati e la famiglia Gagliardo, abitavano nello stesso palazzo in appartamenti popolari, costruiti in via Garibaldi negli anni '60. Famiglie numerose di lavoratori.
Famiglie vittime dello stesso destino.
I figli diventavano grandi ed il lavoro scarseggiava.
La mafia si annida più facilmente nella povera gente, nel bisogno. La mafia illude, ti fa vedere bello il brutto.
Da noi un mafioso acquisisce uno "status", una posizione, un lavoro; togliendoti la libertà e la vita.
Storie parallele
Diego Di Gati e Salvatore Gagliardo hanno scelto lo "status" della mafia. Entrambi nel '91 vengono uccisi (dalla faida avversa) davanti la chiesa Madre, in piazza.
Maurizio Di Gati e Ignazio Gagliardo hanno preso il posto dei fratelli uccisi, sparando. Anni di latitanza e di comando dentro la mafia agrigentina. Nel 2007 hanno deciso di collaborare con la giustizia.
Roberto Di Gati e Luigi Gagliardo, anche loro vicini alla mafia, vivono come un dramma la scelta di Maurizio e di Luigi di collaborare con la giustizia, di ripartire (da zero) per una nuova vita. Roberto e Luigi rinunciano alla vita per sempre.
Roberto muore suicida in carcere, Luigi dopo tre anni di carcere, uccide i genitori e si suicida.
Storie di dolore raccontate per capire e riflettere, non per giudicare.

"Chi osserva questo spettacolo non ha il diritto di giudicarlo; è già molto se riesce a trarsi un istante fuori del campo della lotta per studiarla senza passione, e rendere la scena nettamente, coi colori adatti, tale da dare la rappresentazione della realtà com'è stata, o come avrebbe dovuto essere." (Giovanni VergaI malavoglia)

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